PARTIZAN LET’S GO

PARTIZAN LET’S GO

Partizan let’s go is a politically savage show comprised of

a prologue: This play results from the knowledge that society is divided, and each one of us must choose on which side to be.

+ 4 chapters:

* When he was here. There is something wrong with a man who wears white garters with a black

* 8 stabs. One was so hard that the knife’s handle left a mark on me.

* Let’s go Partizan

“ This is my life and I’ve lived it intensely wnd wih enthusiasm, suffering, loving, and fighting “

Giovanna Marturano “Io sono l’ ultimo – Lettere di partigiani  italiani”

from Andrea Pogosnich’s review on TEATRO e CRITICA
“Di ieri e di oggi, fascisti e partigiani secondo Margine Operativo”

“Un teatro civile, ma non di narrazione, un tentativo continuo di creare un tessuto connettivo nel quale trovino posto – grazie a operazioni chirurgiche sempre a cuore aperto – la militanza politica, l’osservazione della realtà, le pratiche indipendenti, i territori artistici marginali e underground, la letteratura (ricordo anche Omicidi Jazz e Black Power tratto da tratto da New Thing di Wu Ming 1) e poi appunto un’estetica sempre pronta a fuggire dalla forma teatro ibridando musica elettronica, rock, video e recitazione per poi far ritornare tutto proprio lì in mezzo al teatro, ma anche fuori. Allora non ti stupisci quando alla Pelanda per questo Partizans Let’s Go trovi un mixer, un chitarrista (Andrea Cota), microfoni e strumentazioni varie e poi Michele Baronio pronto a dare corpo e voce a quello che i due ideatori chiamano “uno show politicamente selvaggio”. Baronio avverte subito gli spettatori: «Questo è uno spettacolo di parte». Partizionato secondo una logica brechtiana, per la quale il pubblico viene anche avvisato della scansione, Partizans Let’s Go è un accumulo di materiali sul fascismo vecchio e nuovo: un incipit satirico che mette alla berlina il refrain nostalgico del “quando c’era lui…”, un affondo nella memoria tragica recente col ricordo di Renato Biagetti ucciso nel 2006 sul litorale romano da otto coltellate neofasciste e poi il finale dedicato ai partigiani. E forse non è un caso che questa serie di interventi teatrali legati dalla performance impeccabile di Michele Baronio, dalle musiche, scritte o riarrangiate da Andrea Cota con lo stesso Baronio, nel finale ritorni al passato accostando quel let’s go ai partigiani, quasi un imperativo, un’invocazione anche per gli antifascisti di oggi. Oltre il ponte chiude la scena quasi sottovoce, suggellando una militanza da ravvivare nel presente.”

Year_ 2014

Category_ Theatre Archive

Production_ Margine Operativo

Concept and Direction_ Alessandra Ferraro and Pako Graziani

Credits

with: Michele Baronio e Andrea Cota

original soundtrack: Andrea Cota, Michele Baronio

in cooperation with: Garage Zero, centro sociale Spartaco, Q44

Il primo studio dello spettacolo è stato presentato ad aprile 2014 all’ interno di Q44.
Q44 è un festival che si svolge ogni anno ad aprile al Quadraro a Roma per ricordare il rastrellamento del
17 aprile 1944 e i 947 deportati dal Quadraro.

Partizan let’s go! ha debuttato a settembre 2014 a Short Theatre 9 | La Pelanda | Roma

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