Contact Zones

CONTACT ZONES_performing arts in urban space è un progetto internazionale e multidisciplinare: si occupa di creare contatti e interazioni tra le arti performative contemporanee, gli spazi urbani e le persone. Contact Zones vuole contribuire allo sviluppo sostenibile delle città generando “buone pratiche” di cooperazione tra l’arte, gli spazi urbani e i cittadini. 
Promuove la mobilità internazionale degli artisti – con una particolare attenzione agli artisti Under – 35 e la creazione di performance site specific, propone azioni di audience engagment.

Contatct Zones è stato supportato dall’Unione Europea nell’ambito di Europa Creativa per due edizioni: la prima edizione si è svolta nel 2015-2016, e la seconda edizione si è svolta nel 2019-2020.

Contact Zones è un progetto creato da Margine Operativo in network con Ondadurto Teatro.

La prima edizione di “Contact Zones_performing art in urban space” di cui Margine Operativo era il project leader è stata dichiarata nel 2017 dall’Unione Europea “SUCCES STORY” riconoscimento internazionale che viene assegnato ai migliori progetti di Europa Creativa.

Il campo d’azione di Contact Zones sono gli spazi riqualificati e ridefiniti nell’ uso dalla trasformazione urbana – zone pedonali, piazze, mercati, centri culturali, spazi non convenzionali – dove è possibile intercettare un pubblico vasto, trasversale e nuovo.

Nella prima edizione – 2016/2016 Contact Zones si è svolto in 
Italia, Germania, Regno Unito.

Nella seconda edizione – 2019/2020 Contact Zones si è svolto in Italia, Danimarca, Germania.

Una zona di contatto si crea in uno spazio dove ha luogo un’ esperienza transculturale: dove differenti culture si possono incontrare e contaminare l’un l’altra, spesso in modi altamente asimmetrici. Una Zona di Contatto permetta a persone con differenti background di interagire e di abbattere i confini culturali. Quando viene stabilita una Zona di Contatto, le persone sono in grado di acquisire una nuova prospettiva perchè sono in grado di interagire con persone di culture diverse. (Mary Louise Pratt, “Arts of the Contact Zone”)

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